La demenza è una condizione spesso associata alla senilità e da molte persone viene considerata come un normale e inevitabile processo legato all’invecchiamento. Ma in realtà non è così: la demenza può essere prevenuta e per farlo sono importanti delle accortezze sullo stile di vita che ognuno di noi può applicare quotidianamente senza sforzi e costi extra.
Quello che oggi è preoccupante è però che questa condizione si sta diffondendo anche tra la popolazione più giovane e che il suo esordio sta diventando sempre più precoce.
La demenza è una sindrome neurologica definita da alterazione del comportamento e del funzionamento cognitivo e vi sono diversi fattori che concorrono al suo esordio: fattori di tipo bio-psico-sociale, stati infiammatori di base, malattie cardiovascolari e metaboliche, scarsa istruzione, stili di vita non sani (consumo di alcool, alimentazione scorretta, ridotte ore di sonno, scarsa attività fisica), traumi, esposizioni a tossine, ecc.
È interessante vedere come nelle più recenti ricerche scientifiche, per ridurre il rischio di insorgenza della demenza sia importante oltre che avere stili di vita sani, cimentarsi in diverse attività che possano mantenere attiva la nostra mente, evidenziando l’importante ruolo neuroprotettivo dei fattori psico-sociali.
La scienza ci consiglia di variare le nostre attività giornaliere ed essere più attivi in ambiti diversi per ridurre l’insorgenza della demenza; questo a patto di riuscire a gestire il tutto con serenità, tranquillità e felicità, senza stress o imposizioni forzate. Un ambiente stimolante è in grado di tenere attive funzioni che altrimenti andrebbero in decadenza ed è quindi importante trovare attività nuove a cui dedicare un po' del nostro tempo, porsi sempre nuovi obiettivi e divertirsi.
Recentissime evidenze scientifiche hanno poi dimostrato come anche la frequenza cardiaca a riposo sia correlata con la demenza e con il declino cognitivo e da ciò deriva la fondamentale importanza della pratica di attività fisica. Essere fisicamente attivi rappresenta una via alternativa alle classiche tecniche neurocognitive, passante dal corpo per agire sulle funzionalità mentali. Le indicazioni sono quelle di allenarsi con l’obbiettivo di tenere i livelli di frequenza cardiaca a riposo al di sotto dei 70 battiti per minuto, riducendo così il rischio di declino cognitivo.
Ancora una volta lo stile di vita BeLONGEVITY dimostra di avere un incredibile impatto su praticamente tutte le funzioni del nostro corpo.
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