Il declino cognitivo è meno probabile in coloro che seguono una dieta mediterranea, secondo uno studio francese effettuato su 840 persone di età pari o superiore a 65 anni, durato 12 anni.
Forme di demenza come il morbo di Alzheimer e altre condizioni neurodegenerative spesso iniziano con il declino cognitivo, che è una lenta perdita delle capacità mentali.
La demenza è un problema di salute pubblica in rapida crescita che colpisce circa 50 milioni di persone in tutto il mondo. Ogni anno ci sono quasi 10 milioni di nuovi casi e si prevede che questa cifra triplicherà entro il 2050 a causa dell'invecchiamento della popolazione globale, con conseguenti enormi costi per la società.
Sebbene attualmente non esista un trattamento per la demenza, alcuni fattori legati allo stile di vita sono stati associati a un ritardo nell'età di insorgenza o a un rallentamento della progressione della malattia. Infatti, si ritiene che una dieta sana abbia un grande potenziale preventivo, sia direttamente che attraverso il suo ruolo nel ridurre altri fattori di rischio (come l'ipertensione e il diabete di tipo 2).
Nello specifico, diversi studi osservazionali hanno evidenziato come un'elevata aderenza, in particolare alla dieta mediterranea, sia associata a un ridotto rischio di decadimento cognitivo lieve e morbo di Alzheimer e ad una migliore memoria episodica e cognizione globale.
Ispirata agli alimenti tradizionalmente consumati in paesi tra cui Grecia, Italia e Spagna meridionale, la Dieta Mediterranea dà la priorità al consumo di frutta e verdura, cereali non trasformati, pesce, poco formaggio e olio d'oliva.
Le prove indicano una serie di benefici da un tale mix di alimenti, tra cui, potenzialmente, una spinta alla salute del nostro cervello.
Durante lo studio è stato creato il punteggio metabolomico della Dieta Mediterranea, basato su piccole molecole prodotto di processi cellulari chiamate metaboliti; è stata utilizzata una scala a 14 punti basata su due possibili biomarcatori metabolomici dietetici per sette parti importanti della dieta: verdure, legumi, frutta, cereali, latticini, pesce e grassi.
I livelli sierici di sostanze specifiche, tra cui grassi saturi e insaturi, polifenoli prodotti dai batteri intestinali e altre sostanze chimiche vegetali, sono stati misurati dai campioni di sangue dei partecipanti raccolti all'inizio dello studio.
Nel corso di dodici anni, cinque test neuropsicologici sono stati somministrati ai partecipanti per determinare la loro capacità o compromissione cognitiva.
I ricercatori hanno trovato un'associazione protettiva tra la dieta mediterranea e il declino cognitivo negli individui più anziani, con incredibili risultati sulla longevità del cervello per i soggetti che hanno aderito più strettamente alla dieta mediterranea rispetto a quelli con livelli di aderenza più bassi.
Gli effetti nutrizionali sulla salute sono sempre complessi, ma i risultati di questo e altri numerosi studi rafforzano l'idea che i modelli dietetici possono svolgere un ruolo nel mantenimento della salute del cervello e nella riduzione del rischio di deterioramento cognitivo con l'avanzare dell'età.
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Alba Tor-Roca et al. A Mediterranean Diet-Based Metabolomic Score and Cognitive Decline in Older Adults: A Case–Control Analysis Nested within the Three-City Cohort Study. Molecular Nutrition and Food Research. 2023, DOI: 10.1002/mnfr.202300271
Giorgio Karam et al. Comparison of seven popular structured dietary programmes and risk of mortality and major cardiovascular events in patients at increased cardiovascular risk: systematic review and network meta-analysis. CCBYNC. 2023, DOI: 10.1136/bmj-2022-072003
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