Non tutto il grasso addominale è uguale, e un nuovo studio lo dimostra chiaramente. Le persone in sovrappeso o obese che si sono impegnate in un'attività fisica regolare per almeno due anni hanno dimostrato di avere un tipo di grasso nella pancia molto più “sano”. Questo non è solo un beneficio estetico, ma può avere implicazioni significative per la longevità e la salute generale.
Rispetto a chi non pratica attività fisica, coloro che hanno partecipato costantemente ad esercizi di resistenza hanno mostrato depositi di grasso tra la pelle e i muscoli dell'addome con caratteristiche molto diverse. In particolare, il loro tessuto adiposo presentava una maggiore densità di vasi sanguigni, meno collagene (che è legato a problemi metabolici) e una minore presenza di globuli bianchi pro-infiammatori. Tutti questi fattori indicano che il grasso addominale viene immagazzinato in un modo più salutare.
Questi cambiamenti, pur non riducendo necessariamente la quantità di grasso, migliorano la funzione del tessuto adiposo, aiutando a gestire meglio i processi metabolici, che sono fondamentali per un invecchiamento sano. In altre parole, mantenere i livelli di attività fisica costanti non solo aiuta a bruciare calorie, ma trasforma il corpo in modo che possa gestire il grasso in maniera più efficiente nel tempo, favorendo una migliore salute cardiometabolica e, di conseguenza, una vita più lunga e sana.
Il team di ricercatori ha analizzato adulti in sovrappeso o obesi, dividendoli in due gruppi: metà delle persone non praticavano esercizio fisico regolare, mentre le altre si dedicavano all’esercizio fisico di resistenza almeno quattro volte alla settimana per un minimo di due anni. In media, i partecipanti del gruppo attivo si allenavano già da 11 anni.
Confrontando i campioni di tessuto adiposo addominale, gli scienziati hanno osservato che coloro che si allenavano regolarmente avevano un tessuto adiposo più adatto a immagazzinare grasso in maniera salutare. Avevano più vasi sanguigni, meno collagene, meno cellule pro-infiammatorie e una maggiore presenza di mitocondri, elementi fondamentali per un metabolismo efficiente. Questi adattamenti non solo riducono il rischio di malattie metaboliche, ma anche l’infiammazione, che è uno dei principali fattori dell’invecchiamento.
Man mano che invecchiamo quindi l’esercizio fisico sembra essere una delle chiavi per garantire che il grasso accumulato a livello dell’addome non contribuisca a problemi metabolici e infiammatori, ma sia gestito in modo più salutare. I soggetti allenati mostrano infatti una maggiore capacità di ossigenare i tessuti adiposi e immagazzinare grassi in modo più efficiente, il che può migliorare la sensibilità all’insulina e ridurre l'infiammazione cronica, due fattori cruciali per la longevità.
Un altro punto chiave emerso dallo studio è che non è tanto l'intensità dell'esercizio, quanto la sua regolarità e costanza a fare la differenza. I soggetti attivi partecipanti non solo si erano esercitati per due anni, ma in media avevano mantenuto la routine per oltre un decennio. Questo dimostra come uno stile di vita attivo non sia una soluzione temporanea, ma un investimento a lungo termine nella propria salute e longevità.
Sebbene siano necessari ulteriori studi per comprendere appieno l’impatto a lungo termine, questi risultati suggeriscono chiaramente che l'attività fisica regolare è uno strumento potente per rimodellare il grasso corporeo in modo favorevole alla salute. Questo non solo migliora la funzione metabolica, ma riduce anche l'infiammazione, aiutando a proteggere il corpo dall’invecchiamento precoce e dalle malattie croniche.
Per chi è interessato a vivere più a lungo e in salute, questo studio rappresenta un'ulteriore conferma che l’esercizio fisico non serve solo a migliorare l’aspetto esteriore, ma è essenziale per mantenere il corpo in equilibrio, favorendo un invecchiamento sano e longevo. Mantenersi attivi è uno dei pilastri fondamentali per migliorare la qualità della vita e garantire una longevità attiva e soddisfacente.
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