LA DIETA PALEO SMENTITA: GLI ANTICHI UMANI MANGIAVANO (ECCOME) LE PIANTE
- BeLongevity Team
- 4 giorni fa
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Per anni, la cosiddetta Dieta Paleo ha affascinato molti sostenitori dello stile di vita “naturale”, basandosi sull’idea che per vivere meglio dovremmo imitare l’alimentazione dei nostri antenati del Paleolitico: ricca di proteine animali, povera di carboidrati, centrata su carne, frutta, verdura cruda e semi.
Ma un nuovo studio mette in discussione questa visione semplificata e, spesso, fuorviante.
Un passato più vegetale di quanto si pensasse
Un team internazionale di ricercatori ha scoperto evidenze che cambiano le carte in tavola. Parliamo di utensili in pietra risalenti a 780.000 anni fa, sui quali sono stati rinvenuti granuli di amido e residui vegetali appartenenti a un’ampia varietà di piante: ghiande, cereali selvatici come grano e orzo, legumi, e persino piante acquatiche commestibili come le ninfee gialle e le castagne d’acqua.
Questi resti sono i più antichi mai scoperti e dimostrano che i nostri antenati avevano non solo accesso a una vasta gamma di alimenti vegetali, ma anche la conoscenza e gli strumenti per selezionarli, prepararli e trasformarli in nutrimento.
Strumenti e strategie
I granuli di amido erano attaccati a utensili come martelli e incudini di basalto, segno che le piante venivano lavorate appositamente. Questo implica che gli ominidi del Pleistocene avevano già sviluppato strategie complesse per estrarre energia dai vegetali, molto prima dell’invenzione dell’agricoltura.
Questa scoperta apre un nuovo capitolo nello studio delle diete umane antiche e ora sappiamo che le piante erano una componente fondamentale dell’alimentazione già centinaia di migliaia di anni fa.

Cervello grande, dieta varia
Un aspetto affascinante di questa scoperta è il legame con l’evoluzione cerebrale. Alcuni studi suggeriscono che il consumo di vegetali complessi e ricchi di nutrienti abbia contribuito in modo significativo allo sviluppo del cervello umano. Per raccogliere, trasportare, conservare e lavorare queste piante servivano abilità cognitive avanzate.
Cosa ci insegna tutto questo?
La ricerca ci invita a rivalutare la narrativa secondo cui “più proteine animali è meglio”, ricordandoci che anche nella storia più profonda dell’umanità i vegetali hanno sempre avuto un ruolo centrale.
L’evoluzione ci ha modellati come esseri adattabili, capaci di nutrirci con un’ampia varietà di alimenti. E oggi, ancora più di allora, abbiamo la possibilità di scegliere una nutrizione consapevole, bilanciata, ricca di cibi vegetali veri, integrali e variati.
In linea con il pilastro Nutrition di BeLONGEVITY, questa scoperta ci ricorda che una dieta longeva non è una moda, ma un ritorno alla nostra vera natura: un’alimentazione ricca di vegetali è in grado di fornire una vasta gamma di composti bioattivi, fibre, antiossidanti e micronutrienti essenziali che modulano positivamente l’infiammazione, supportano il microbiota intestinale, regolano il metabolismo e contribuiscono alla prevenzione di numerose patologie croniche.Integrare quotidianamente un’ampia varietà di piante non significa solo nutrirsi, ma stimolare meccanismi biologici di protezione, riparazione e longevità profondamente radicati nella nostra evoluzione.
BeLONGEVITY nasce per aiutare concretamente tutti a conoscere ed applicare queste straordinarie informazioni della scienza.
Ahituv H et Al. Alperson-Afil, Starch-rich plant foods 780,000 y ago: Evidence from Acheulian percussive stone tools, Proc. Natl. Acad. Sci, 2025, DOI: 10.1073/pnas.2418661121
Hardy K et Al. The importance of dietary carbohydrate in human evolution. Q Rev Biol, 2015, DOI: 10.1086/682587
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